Il germoglio – Alfredo, medico
«Io e il mio cuore
non siamo mai vissuti
fino a maggio,
e nella mia vita passata
c’è solo il trentesimo aprile».
Ma stavolta fioriranno,
coi papaveri e l’uva e il grano.
SALMO IN FORMA DI CANDIDA PROSA
(12 maggio 1986)
Alfredo nasce a Terracina da Elio Fiorini e Tilde Braconi, primo di quattro figli (Patrizia, Fabio e Roberta) il 5 settembre 1954. In una famiglia numerosa e modesta, si mostra fin da piccolo molto intelligente e sensibile. Il suo percorso scolastico è brillante fin dalle elementari ma ad Alfredo non piace primeggiare per la sua bravura, il suo è uno studio animato da reale interesse e affamata curiosità sia per le discipline umanistiche che scientifiche. È un allievo speciale, acuto, scaltro e coraggioso nelle sue idee. Molti compagni di scuola del liceo classico lo ricordano con affetto, per la sua intelligenza mai tenuta gelosamente per sé ma sempre condivisa. Con gli amici della parrocchia, i compagni scout, gli amici di Azione Cattolica. Alfredo vive fino in fondo e con serietà esperienze, relazioni, scelte. Nel ’73 si iscrive alla Facoltà di Medicina a Siena, abita in una piccola mansarda dove custodisce pochissimi vestiti e i suoi libri preziosi che lo conducono a diventare medico nel 1980 con una laurea conseguita summa cum laude. Gli anni dello studio sono anche quelli in cui comincia ad avvicinarsi sempre di più a quel sogno di essere medico per gli ultimi. Dalle esperienze di volontariato con Mani Tese, ai contatti con il CUAMM (Centro Universitario Aspiranti Medici Missionari) e poi con i missionari comboniani di Bari e Lecce durante il servizio militare a Taranto: è il suo primo discernimento vocazionale che lo porta nel 1982 a entrare nel postulato dei comboniani a Firenze. Un innamoramento che supera i confini e i volti fino ad abbracciare gli ultimi come spiega lo stesso Alfredo: “Comboni diceva ‘il mio primo amore fu per l’infelice Nigrizia’. Per me non è stato il primo, ma spero sinceramente che sia l’ultimo, il definitivo”.
Con queste parole spiega la sua scelta ai genitori: “Ho fatto la mia parte con voi, laureandomi; con il servizio militare ho fatto la mia parte con la patria; adesso seguo quella che mi pare la strada per cui Dio mi chiama”.
Da Firenze si sposta nel 1984 a Venegono Superiore per il noviziato e poi viene inviato dai superiori a Kampala, in Uganda, per completare gli studi teologici. Sono gli anni in cui consolida motivazioni e ragioni di un percorso secondo la via tracciata da Daniele Comboni. Nel giorno in cui si consacra a Dio con i voti di povertà, castità e obbedienza, il 17 maggio 1986, scrive: “Rendo grazie al Signore, nostro Dio che, per sua bontà, ha riversato nella mia miseria la sua grazia, nella mia povertà la sua ricchezza, nella mia sofferenza la sua gioia”. È giunta ormai l’ora di impegnare la propria vita per l’Africa.
Prima di arrivare in Uganda, Alfredo passa del tempo a Londra per migliorare l’inglese e approfondire ancora gli studi teologici: “Sono contento di esser cristiano, comboniano e sul cammino dell’ordinazione sacerdotale. Vivo con stupore e passione il ministero di grazia che il Signore fa passare attraverso la mia vita”. Nel 1988 in Uganda, durante il periodo passato nel seminario di Gaba riceve i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato mentre fuori tutto ha il sapore della precarietà e del degrado umano. È necessario il trasferimento a Nairobi, in Kenya, dove frequenterà il Centro Teologico per Religiosi.